giovedì 4 novembre 2010

ASSEMBLEA CITTADINA DEL 4 Novembre - Intervento di uno studente del Liceo Alessi

Docenti, Studenti, Genitori, Ricercatori,
sono qui, insieme a Voi, a nome dei compagni del Liceo Scientifico Alessi, di cui frequento il quarto anno, per testimoniare quanto, anche da parte della componente studenti, il disagio provocato dai decreti dell’ Onorevole Ministro Gelmini e di tutto l’ Esecutivo si faccia sentire.
Ritengo che l’ opera che l’ attuale Governo sta conducendo nei confronti della Scuola Pubblica abbia costretto sia noi Studenti che voi Insegnanti a sottoscrivere tacitamente un accordo: quello di andare avanti, voi soltanto per ricevere lo stipendio, e noi soltanto per ottenere la promozione all’ anno successivo, nella speranza di superare l’ Esame di Stato. Ci viene negata, infatti, la possibilità di compiere il nostro dovere con l’ interesse, la passione, la buona volontà e l’ orgoglio di appartenere, ciascuno nei propri ruoli, alla Scuola Pubblica di uno dei Paesi che è degno di avere i propri Rappresentanti ad un tavolo come quello del G8.
Carissimi Docenti, accanto al vostro lavoro, che tutti sappiamo essere fortemente subordinato alla passione per la condivisione della cultura e con riconoscimenti economici tra i più bassi rispetto agli standard Europei, c’ è la nostra fatica quotidiana, che spesso non viene presa in considerazione, ed anzi, veniamo etichettati come “fannulloni” da esponenti del Governo quando decidiamo di far sentire la nostra protesta. In realtà, sedute dietro ai banchi di scuola, ci sono persone che vorrebbero cercare, anche attraverso l’ apprendimento della cultura, di garantirsi un futuro valido, possibilmente con qualche soddisfazione! Non quello che si sogna da bambini, con il castello incantato e con il principe azzurro, ma almeno con la possibilità di non dover necessariamente aspettare fino a quarant’ anni per poter ottenere un contratto a tempo indeterminato, e quindi avere la possibilità concreta di sistemarsi e, se ci è concesso, di dare vita ad una Famiglia! Invece, il nostro futuro si fa sempre più buio, le certezze non hanno più un loro campo di esistenza, vorremmo investire non sapendo cosa raccoglieremo. Ed anche questo ci viene negato!
È assurdo che, attraverso Decreti Legge o Circolari Ministeriali, si tolga ad un intera generazione, quella che rappresenterà il futuro del Paese, la possibilità di costruire un qualcosa di certo, tagliando 8 Miliardi alla Scuola Pubblica.
Afferma Claudio Tucci nel “Il Sole 24 Ore” del 7 settembre 2010:
“L'Italia investe ancora poco (e male) in istruzione. La certificazione arriva dall'annuale rapporto Ocse, presentato oggi a Parigi, che rielabora dati 2007 e 2008. Roma spende il 4,5% del Pil nelle istituzioni scolastiche contro una media Ocse del 5,7 per cento. Solo la Repubblica Slovacca spende meno tra i Paesi industrializzati. Complessivamente, la spesa pubblica nella scuola (inclusi sussidi alle famiglie e prestiti agli studenti) é pari al 9% della
spesa pubblica totale, il livello più basso tra i Paesi industrializzati (13,3% la media Ocse) e l'80% della spesa corrente è assorbito dalle retribuzioni del personale, docente e non, contro il 70% medio nell'Ocse. La spesa media annua complessiva per studente é peraltro di 7.950 dollari, non molto lontana dalla media (8.200), ma focalizzata sulla scuola primaria e secondaria a scapito dell'università dove la spesa media per studente inclusa l'attività di ricerca in Italia è di appena 8.600 dollari contro i quasi 13mila Ocse”.
Di concreto, la mia classe, nei soli mesi di Settembre e Ottobre, in soli 42 giorni di lezione, ha perso ben 16 ore, in media più di una ogni 3 giorni, a causa di assenze degli Insegnanti più che giustificate, ma che non possono essere sostituite perché, come saprete meglio di me, non esistono più le famose “ore a disposizione”! Vantiamo, nel nostro Liceo ben 3 laboratori di Fisica e 2 di Scienze, che però possono essere utilizzati solo alternatamente perché possiamo permetterci un solo tecnico! Una biblioteca praticamente inutilizzata e, di fatto, inutilizzabile! Non abbiamo diritto ad una fotocopia, se non tramite i Professori, quando viviamo da vicino la situazione della scuola svedese in cui un alunno ha diritto a 500 fotocopie annuali, più quelle fatte dagli Insegnanti! Inoltre, la cosa più grave e che più ci disamora, è il vedere un’ Istituzione della quale abbiamo fiducia, quella in cui riponiamo il nostro futuro, vivere in un clima di totale malinconia e disagio, che non rende proficuo neanche il lavoro di docenti e studenti che, nonostante l’ opera di Smantellamento dell’ attuale Governo, vogliono tuttavia continuare a portare avanti la loro missione o il loro investimento sul futuro.
E in più, ci vuole essere negato anche il diritto alla protesta! Cito Salvo Intravaia in “La Repubblica.it” del 23 ottobre:
“Criticare pubblicamente la riforma Gelmini può costare ai dirigenti scolastici fino a tre mesi di stipendio. Da oggi, i capi d'istituto dovranno stare attenti a esprimere la propria opinione in pubblico o sui media. Se infatti le loro dichiarazioni dovessero essere considerate lesive dell'immagine dell'amministrazione potrebbe scattare la "sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni fino a un massimo di tre mesi". Il codice Brunetta ("Comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni"), recepito anche per i presidi, non ammette dichiarazioni pubbliche che vadano a "detrimento dell'immagine della pubblica amministrazione”. Conclude poi Intravaia:
“Criticare pubblicamente la riforma Gelmini è da considerarsi "lesivo dell'immagine della pubblica amministrazione" o semplice manifestazione della libertà di pensiero?”
Penso che tutto questo sfiori i limiti dell’ indecenza! È’ per questo che a gran voce noi studenti proclamiamo il nostro dissenso, ci opponiamo a questo scempio e proponiamo di urlare tutti insieme il nostro NO, attraverso qualsiasi mezzo, lecito o meno, reputando in tali necessità più che legittima la filosofia Machiavelliana!
Francesco Brizioli, Liceo Scientifico Alessi

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