giovedì 27 ottobre 2011

Mozione di non collaborazione alle prove Invalsi per i Collegi dei Docenti

A questo link  http://www.retescuole.net/contenuto?id=20111025145848 la mozione di non collaborazione alle prove Invalsi del  Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova.
Di seguito il testo della mozione per i Collegi docenti di Padova



MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI
ISTITUTO  ………………………… – PADOVA
Il Collegio Docenti dell’Istituto ……………. di Padova, riunito il …../…./2011, preso atto delle
modalità fino ad ora seguite per la gestione delle prove INVALSI su indicazione del M.I.U.R.,
VISTO
● l’art.  4  comma  4  DPR  n. 275/1999  - Regolamento Autonomia che recita “..nell'esercizio
della autonomia didattica le istituzioni scolastiche ... individuano inoltre le modalità e i criteri di
valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione
periodica  dei  risultati  conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati”;
● la nota MIURA00DGOS prot. 6830 R.U./U./ del 18 ottobre 2011 secondo cui “la rilevazione avrà
carattere censuario e riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle istituzioni scolastiche
statali e paritarie frequentanti le classi II e V della scuola primaria, I e III della scuola secondaria
di primo grado e II della scuola secondaria di secondo grado”;
● la sentenza  della Corte  di Cassazione  n.  23031/2007 per la quale le circolari e le note, quali
quella sopra citata, hanno natura di atto meramente interno della pubblica amministrazione,
esprimono esclusivamente un parere e non vincolano addirittura né  la stessa autorità che  le
ha  emanate  né  gli  uffici  gerarchicamente  sottordinati, ai quali non è  vietato di disattenderle;
● la nota MIURA00DGOS prot. 6830 R.U./U./ del 18 ottobre 2011, in cui si chiarisce che “a livello
di scuola, la collaborazione riguarda la raccolta e l’inserimento dei dati di contesto necessari
per il calcolo del valore aggiunto, la somministrazione delle prove e la trascrizione dei risultati
sui fogli risposta, secondo le indicazioni che saranno tempestivamente fornite dall’INVALSI.”;
“... gli impegni connessi allo svolgimento delle rilevazioni dovranno trovare adeguato spazio
di programmazione nell’ambito del piano annuale delle attività, predisposto dal dirigente
scolastico e deliberato dal collegio dei docenti ai sensi dell’art 28, comma 4, del vigente
C.C.N.L.. Inoltre il riconoscimento economico per tali attività potrà essere individuato, in
sede di contrattazione integrativa di istituto, ai sensi degli artt. 6 e 88 del vigente C.C.N.L”.
● il  contratto  nazionale di  lavoro che non prevede alcun obbligo a collaborare ad attività di
questo tipo né tra gli obblighi di servizio né nella funzione docente, mentre prevede che il  Piano
annuale  delle  attività comprensivo degli impegni di lavoro, sia deliberato dal Collegio dei
docenti” (art. 28, comma 4);
CONSIDERATO CHE
● le prove INVALSI hanno sollevato diverse perplessità tra i docenti rispetto alla loro
strutturazione, all’efficacia della rilevazione e al loro utilizzo;
● non esiste alcuna norma che preveda l’obbligatorietà della somministrazione e della correzione
delle prove INVALSI da parte del personale docente; 
● negli ultimi anni i fondi assegnati alle Scuole per il loro funzionamento e per
l’arricchimento dell’offerta formativa sono andati pesantemente diminuendo per i tagli
richiesti dalle varie Finanziarie e che per pagare i docenti impegnati nell’espletamento
delle Prove Invalsi si dovrebbe andare a pesare sull’impoverito Fondo d'Istituto limitando
così ulteriormente le attività a favore degli alunni;
DELIBERA
● di non inserire la somministrazione e la correzione delle Prove INVALSI tra le attività da
incentivare con il Fondo d’Istituto;
● di non dare la propria disponibilità alla correzione degli elaborati.
Padova,  ……………………

mercoledì 26 ottobre 2011

ASSEMBLEA PUBBLICA A PERUGIA

I coordinamenti “W la scuola pubblica” e “Dei precari della scuola di Perugia”

HANNO INVITATO L'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE, I SINDACATI, I RESPONSABILI DELLA SICUREZZA
E LA STAMPA LOCALE
A INCONTRARE GLI OPERATORI DELLA SCUOLA,
GLI STUDENTI E I GENITORI PER UNA

ASSEMBLEA PUBBLICA A PERUGIA
GIOVEDI’ 27 OTTOBRE 2011, ore 16
SALA DELLA VACCARA

PERCHÉ QUESTA È LA SITUAZIONE CHE SI PRESENTA ALL’INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO:

·        aule sovraffollate in spregio a tutte le leggi sulla sicurezza e alle normative igieniche
·        mancanza di servizi e strumenti indispensabili (fotocopie, carta igienica, cancelleria…)
·        difficoltà di attuazione di una didattica individualizzata e di istituire corsi di recupero, potenziamento e approfondimento
·        diminuzione delle iniziative di aiuto e integrazione per gli studenti stranieri
·        studenti diversamente abili sempre meno tutelati
·        tempo pieno non garantito a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta
·        impossibilità di attivare insegnamenti “alternativi” all’ora di religione
·        numero insufficiente di collaboratori scolastici
·        impossibilità di nominare supplenti, conseguente smembramento di intere classi e momentaneo “parcheggio” degli alunni in altre aule, se non lasciati addirittura senza sorveglianza, o in alternativa ingressi posticipati e uscite anticipate da scuola con grave lesione del diritto allo studio
·        precarietà dei modi, dei tempi, dei luoghi e soprattutto del personale della scuola.

PERCHÉ CHI È RESPONSABILE DELLA SCUOLA, ANCHE A LIVELLO LOCALE, DEVE ASCOLTARE CHI DAL "BASSO" VIVE QUESTI DISAGI E DARE RESPONSABILMENTE DELLE RISPOSTE. PERCHÉ LA CITTADINANZA SIA INFORMATA. PERCHÉ SI POSSANO TROVARE PERCORSI E SOLUZIONI CONDIVISI.

mercoledì 19 ottobre 2011

Giornata di protesta mondiale degli indignati

Tratto da http://lapoesiaelospirito.wordpress.com
La giornata di protesta mondiale degli indignati si è svolta pacificamente sabato 15 ottobre in tutto il mondo tranne che in Italia. Il nostro paese si è fatto trovare impreparato a un appuntamento annunciato e che come prevedibile oltre a centinaia di migliaia di giovani, famiglie e cittadini pacifici ha visto in azione un migliaio di incappucciati. Si può parlare di edifici dati alle fiamme, scontri con la polizia, auto incendiate; degli inutili gli sforzi del corteo per isolarli, di decine di feriti, venti fermati, dodici arresti, della polizia che carica persone inermi, dei deliri dei giornali di destra. Ma soprattutto si dovrebbe parlare della enorme manifestazione e dei motivi che hanno spinto milioni di persone a manifestare in tutto il mondo. Si tratta di un movimento che
Esprime la rabbia d’una generazione senza futuro e senza più fiducia nelle istituzioni tradizionali, quelle politiche ma soprattutto quelle finanziarie, ritenute responsabili della crisi e anche profittatrici dei danni arrecati al bene comune (vedi qui)
Come dicono dati di fonte Onu: il 2% dell’umanità possiede circa il 50% delle ricchezze mondiali, il 10% dell’umanità possiede circa l’85% delle risorse planetarie. In Occidente nella fascia di giovani tra i 15 e i 25 anni il suicidio è la prima causa di morte… delle migliaia di migliaia di dollari ed euro movimentanti ogni giorno per via telematica nel mondo ben il 95% sono destinati ad operazioni di speculazione. Per restare in Italia, secondo il rapporto della Caritas sulla povertà nel nostro Paese, in soli cinque anni, dal 2005 al 2010, il numero dei giovani che si rivolgono ai Centri di Ascolto è aumentato del 59,6%. Il 76,1% di essi non studia e non lavora, percentuale che nel 2005 era del 70%.
E dovrebbero fare riflettere queste parole di Mario Draghi:

Se siamo arrabbiati noi per la crisi, figuriamoci loro che sono giovani, che hanno venti o trent’anni e sono senza prospettive
 (vedi qui)
che pure ricordiamo come l’autore di questa lettera del 5 agosto in cui dice che
Il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per ilturnover e, se necessario, riducendo gli stipendi.
Infatti così commenta Marco Rovelli:
Poi senti i Draghi e i Letta, e capisci molto di questa anomalia: dicono che le ragioni della manifestazione sono giuste… Ma come? Noi eravamo lì contro di voi! Ma allora non ci ascoltate. Ed è noto che è il non-ascolto a produrre violenza (vedi qui)
La gioventù precaria occupa sempre più le pagine dei giornali. E’ di questa settimana un appello di Ilvo Diamanti ai “ragazzi“:
Studiate. Soprattutto nella scuola pubblica. Anche se i vostri insegnanti, maestri, professori non godono di grande prestigio sociale. E guadagnano meno, spesso molto meno, di un artigiano, commerciante, libero professionista… Anche se la scuola pubblica non ha più risorse per offrire strumenti didattici adeguati e aggiornati. Anzi, semplicemente: non ha più un euro. Ragazzi: studiate. Nella scuola pubblica. E’ di tutti, aperta a tutti. Studiate. Anche se nella vita è meglio furbi che colti. Anzi: proprio per questo. Per non arrendersi a chi vi vorrebbe più furbi che colti. Perché la cultura rende liberi, critici e consapevoli. Non rassegnatevi. A chi vi vorrebbe opportunisti e docili. E senza sogni. Studiate. Meglio precari oggi che servi per sempre.
Parole che sembrano riecheggiare quelle del Collettivo studenti di Pontedera che, in risposta all’invito di 18 presidi toscani a non occupare le scuole, denunciano una classe politica che
«ci consegna un paese sull’orlo di un abisso economico, pieno di privilegi e di marciume, una mignottocrazia dove la cultura ha meno valore di un calciatore panchinaro o di una velina semiscoperta».
Passando ai tagli all’istruzionela nuova Finanziaria continua a prelevare dagli stipendi dei dipendenti pubblici. Ricordiamo qualche provvedimento fra quelli che interessano più da vicino i lavoratori della scuola: istituisce una tassa per chi aspira ad avere un posto da statale. Per partecipare a concorsi per l’assunzione nel pubblico impiego si dovrà pagare una somma compresa tra 10 e 15 euro. La tassa è giustificata come “diritto di segreteria” come per la copertura delle spese della procedura. Poi, i distacchi, le aspettative e i permessi del settore scuola sono ridotti del 15% a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013. La misura, secondo la bozza di ddl, è prevista “al fine di valorizzare le professionalità del personale scolastico“. Inoltre, gli istituti autononi non potranno avere dirigenti scolastici assegnati a tempo indeterminato se hanno meno di 300 alunni. Frattanto procede il dimensionamento degli istituti scolastici, con scadenza al 31 dicembre, nonostante appelli e proteste.
L’altro evento in evidenza in settimana è stato il concorso per dirigenti scolasticiLe prove preselettive si sono svolte il 12 ottobre. Una prova caratterizzata da 4 ore di ritardi e un’organizzazione macchinosa. Si è fatto di tutto perché i candidati, arrivati al “via” dopo ore al freddo e stressati dall’attesa, non dessero il meglio di sé. Le difficoltà pratiche sono state di ogni genere, a cominciare da quelle con il volume contenente le 100 domande a cui rispondere: una domanda ogni minuto, proprio fatto apposta per impedire di pensare. Cosicché alla fine il tempo per rispondere ai quesiti è stato per molti insufficiente.
Ma le polemiche attorno al concorso sono continuate. Giorgio Israel fa un’analisi dell’assurdità di molti 100 test somministrati, per concludere che “questa non è roba da paese democratico, questa è roba di stile sovietico o da Minculpop“. Inoltre si è scoperto che alcuni degli 89 esperti nominati dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per formulare le oltre 5.000 domande della prova preselettiva hanno anche svolto corsi di preparazione a pagamento per superare la preselezione. Una sovrapposizione che contribuisce a creare ombre sulla trasparenza dell’operazione.
Tanto che c’è chi ritiene “auspicabile che il Ministero, prima che sia chiamato a farlo la Magistratura, annulli il presente concorso, per emanare, a breve, un nuovo e diverso bando“. Intanto l’Anief prepara un ricorso al Tar del Lazio. Le pre-adesioni per il ricorso devono pervenire per mail già da oggi a r.dirigente@anief.net con indicato nell’oggetto, “pre-adesione ricorso 2 Tar Lazio”. Uno stop al concorso potrebbe arrivare anche dai precari, visto che il Tar aveva accettato il ricorso di alcuni precari che erano stati esclusi dalla selezione, ammettendoli all’esame ma con riserva.
Per Secondo Amalfitano, presidente di Formezitalia, tutto si è svolto in modo perfetto. Lo stesso così risponde alle critiche: “Forse i docenti che ambiscono a diventare presidi sono più propensi a valutare che ad essere valutati”. Le correzioni delle prove cominciano lunedì 17 ottobre.
In settimana sono stati finalmente diffusi i numeri della scuola italiana.Gli studenti sono 7.830.650 per la precisione, più di 370.000 le classi sparse in circa 42.000 scuole, e 778.736 i docenti. In crescita il numero degli alunni. Alla scuola primaria risultano iscritti oltre 2,5 milioni di studenti. Stessi numeri nella scuola superiore. Un milione di studenti frequentano invece la scuola dell’infanzia e 1.689.029 la scuola media.
Scende il numero di docenti precari: nel 2006-2007 era precario il 17,9% dei docenti in cattedra, nel 2010-2011 la percentuale scende al 14,9 per cento, nel 2011-12 scende ancora al 12,9 per cento. Si vede l’effetto dei tagli di circa 87.000 posti di lavoro.
Per quanto riguarda i precari della scuola: è stato pubblicato il decreto Salvaprecari per l’a.s. 2011/12. La scadenza della domanda è il 2 novembre 2011. Qui si possono trovare delle guide per la lettura del decreto e la compilazione della domanda per il personale docente. Un’altra notizia arriva dalla Sicilia: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso nei confronti dell’arbitraria distribuzione su base territoriale, da parte del Ministero dell’Istruzione, delle immissioni in ruolo disposte dal 2008 in poi.
Per l’università, segnaliamo una analisi di Osvaldo Roman dello schema di decreto legislativo sulle retribuzioni dei docenti universitari mostrandone la illegalità. Tale decreto infatti prevede nuove tabelle retributive per i professori ordinari di prima e seconda fascia che non rispettano quanto previsto dall’articolo 36, secondo comma, del DPR n.382/80 e cioè l’aggancio permanente alla retribuzione(46,8% comprensivo dell’indennità di funzione) del dirigente generale di livello A dello Stato.