mercoledì 15 dicembre 2010

10 dicembre 2010 - La scuola rappresentata/La scuola vissuta

Vogliamo raccontare la scuola per quello che è perché ci viviamo tutti i giorni insieme ai nostri studenti e perché di scuola parlano tanti a sproposito e con pregiudizio. L’informazione televisiva propone infatti messaggi mediatici al tempo stesso grossolani (gli insegnanti fannulloni) ed autocelebrativi (la novità della Riforma) che riteniamo importante mettere in discussione. Abbiamo perciò preparato una lista con 30 punti che riassumono, secondo noi, i problemi che la scuola italiana sta vivendo.
La lista, stilata da Maria Cinanni, Lorella Marini e Anna Maria Ortica, mette in contrapposizione la scuola rappresentata, fatta di luoghi comuni e la scuola vissuta. A leggerla a due voci saranno Maria Cinanni ed Anna Maria Ortica.


La scuola rappresentata/La scuola vissuta

1)      la Riforma “Gelmini” mira ad una scuola di qualità;
2)      La Riforma “Gelmini” mira ad una scuola di quantità, una quantità di tagli;
3)      la Riforma “Gelmini” è una riforma epocale, l’unica vera riforma della scuola italiana dopo Gentile;
4)      la Riforma Gelmini non ha nulla di epocale se non i tagli alle ore di lezione ed l’aumento del numero di alunni per classe;
5)      la Riforma propone una scuola moderna e potenzia le attività laboratoriali;
6)      la Riforma propone la scuola di sempre e taglia su tecnici di laboratorio;
7)      le famiglie hanno numerose possibilità di scelta in tutti gli ordini e i gradi di scuola;
8)      le famiglie hanno molte possibilità di scelta, prevalentemente sulla carta;
9)      le scuole italiane sono luoghi accoglienti, tecnologicamente ben equipaggiate;
10)  le scuole italiane sono luoghi alquanto deprimenti e tecnologicamente primitivi;
11)  l’Inglese viene potenziato in tutti gli ordini di scuola (ricordate le famose 3 I?)
12)  l’Inglese viene ridotto nei licei scientifici; (ma non era la lingua della scienza?)
13)  nell’ultimo anno di corso verrà insegnata una disciplina curricolare in lingua straniera;
14)  il problema è: chi la insegna una disciplina curricolare in Inglese? Chi investe tempo e denaro nella formazione degli insegnanti?
15)  siamo in linea con le indicazioni della Unione Europea, ovvero due lingue straniere alla scuola superiore.
16)  non siamo affatto in linea con le indicazioni della Unione Europea!
17)  il 68 è finito: si torna alla scuola seria;
18)  il 68 è finito e la scuola italiana è sempre più una scuola selettiva e classista, non per questo più seria;
19)  i professori lavorano solo 18 ore alla settimana;
20)  i professori  fanno lezione per 18 ore alla settimana: poi sono impegnati in attività pomeridiane obbligatorie, compreso il ricevimento genitori,  per 80 ore annuali; fanno scrutini, esami di recupero,  preparano e corregono compiti e  lezioni, studiano e si aggiornano; facendo le somme,, lavorano quanto gli altri dipendenti  pubblici;
21)  i professori il pomeriggio vanno a spasso;
22)  i professori il pomeriggio svolgono le attività di cui sopra; quando  si fermano a scuola, a differenza degli altri dipendenti pubblici, non hanno mensa e nemmeno buoni pasto;
23)  per i professori le gite sono vacanze;
24)  i professori quando vanno in gita sono in servizio 24 ore su 24, hanno responsabilità penali, spesso passano le notti in bianco, si pagano di tasca loro  pranzi di tasca loro e  telefonate di lavoro, risolvono emergenze sanitarie, non ricevono indennità di missione;
25)  i professori sono spesso assenti;
26)  come tutti, i professori talvolta si ammalan;  se sono assenti per malattia, sono penalizzati con una trattenuta sullo stipendio, ma in genere  cercano di limitare le assenze perchè sanno che hanno a che fare con persone, i loro studenti, e non con carte e pratiche;
27)  i professori sono dei privilegiati;
28)  i professori fanno fatica ad arrivare alla fine del mese come tante altre categorie di lavoratori e sono costretti a difendersi da una opinione pubblica spesso aggressiva e disinformata.
29)  se le cose non vanno bene, la colpa è degli insegnanti fannulloni;
30)  se ancora la scuola italiana svolge il suo ruolo, bisogna ringraziare insegnanti che fanno il proprio dovere e studenti ancora interessati ed intellettualmente vivaci.


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