che in questo momento di proteste di
insegnanti e studenti potrebbe tornare a svolgere la sua funzione.
Erano presenti più di 40 insegnanti in rappresentanza di alcune
scuole superiori di Perugia (Galilei,
Mariotti, Pieralli, Capitini, Alessi)
e dei licei Mazzatinti di Gubbio e Properzio
di Assisi.
Nel corso della discussione sono emerse
sostanzialmente due posizioni politiche:
a)
L’azione di movimento non può ignorare
il ruolo che, bene o male, le organizzazioni sindacali continueranno - comunque
- a svolgere nelle sedi istituzionali in rappresentanza della categoria. Ruolo
che peserà in particolare nel momento in cui si riaprirà il confronto sul
necessario rinnovo contrattuale. Pertanto occorre muoversi dalla base anche per
fare pressione sui sindacati affinché si facciano effettivamente portavoce del
disagio e delle rivendicazioni degli insegnanti e si pongano come obiettivo
fondamentale la difesa della scuola pubblica e la valorizzazione della funzione
docente.
b)
Non si può accordare alcuna fiducia ai
sindacati, che non assolvono in alcun modo al loro compito e, di fatto
complici dei vari governi, hanno contribuito nel tempo al progressivo smantellamento della scuola pubblica.
Dopo
la giornata di sciopero del 24 novembre che, nonostante il boicottaggio Cisl,
Uil, Snals e Gilda, ha registrato a livello cittadino una forte partecipazione,
le scuole di Perugia si stanno
organizzando per attuare forme di
protesta significative che mantengano alta l’attenzione sulla
scuola, vista anche la posizione dell’attuale governo (ben espressa in questi
giorni dal primo ministro).
Alcune
scuole (Pieralli, Capitini) hanno adottato il blocco sostanziale delle attività
extracurriculari con la motivazione che occorre denunciare il fatto che la
scuola continua a funzionare, nonostante tutto, per la “buona volontà” degli
insegnanti, che non è riconosciuto in alcun modo il lavoro sommerso e che non
sono adeguatamente retribuite le attività funzionali all’insegnamento.
La
posizione del Liceo Galilei è quella di privilegiare il coinvolgimento di
studenti e famiglie e di non contrapporsi all’opinione pubblica. In questa
ottica non intende sminuire l’offerta formativa bloccando le attività
aggiuntive.
In
altre scuole sono state espresse posizioni diversificate e quindi non sono
state adottate strategie comuni.
A
partire da tali posizioni, è possibile trovare un indirizzo politico comune e
delle modalità operative condivisibili?
Le proposte:
-
Organizzare in tutte le scuole iniziative di discussione e adottare forme di
protesta che raccolgano ampia adesione;
-
Costituire commissioni che si occupino di varie
tematiche:
-
Studio dei modelli di scuola europei
-
Rapporti con stampa e istituzioni locali
-
Coordinamento con studenti e genitori
-
…..
-
Organizzare entro dicembre una giornata di mobilitazione
cittadina che coinvolga forze politiche e istituzioni.
-
Organizzare incontri periodici di coordinamento
possibilmente in scuole diverse.
-
Prossima riunione il 5 dicembre dalle ore 15.00 alle
17.00 presso il Liceo Pieralli sede di Piazzale Anna Frank
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