lunedì 7 marzo 2011

Celebriamo insieme l’8 Marzo

Perché crediamo nei diritti, nella cultura, nell’uguaglianza.
 Se non ora, quando?
8 Marzo 2011
Perugia - Piazza della Repubblica
Ore 16.00-18.00
Perché un gruppo di insegnanti partecipa alle iniziative per celebrare l’8 Marzo? 
Qual è il legame fra la scuola e la festa della donna?
I legami sono più di uno, in realtà. In primo luogo c’è un motivo storico. L’8 Marzo, impropriamente detto ‘Festa della Donna’, ricorda un massacro di operaie avvenuto agli inizi del XX secolo. Non esattamente un evento festoso.
E anche oggi, nel nostro paese, nel secolo XXI, in una società occidentale cosiddetta avanzata, c’è ben poco da festeggiare. Le disuguaglianze sono vistose e sono sotto gli occhi di tutti. La presenza femminile nei posti cosidetti ‘di potere’ è assolutamente marginale, la violenza contro le donne è all’ordine del giorno, la disoccupazione femminile, soprattutto al Sud, ha raggiunto livelli record.
Ma come insegnanti, noi siamo soprattutto preoccupati/e del messaggio ‘culturale’ che sta passando al paese. Ormai da tempo le immagini della TV veicolano riferimenti continui alla ‘donna oggetto’,alla donna che si relaziona all’altro solo in quanto corpo, esclusivamente in maniera seduttiva. I recenti fatti di cronaca, inoltre, non hanno fatto altro che rinforzare un messaggio semplice e brutale che si potrebbe riassumere così: donna, conta esclusivamente sul tuo corpo e  sarai ricompensata dal potente di turno.
E’ un messaggio devastante che purtroppo può fare presa su ragazze fragili che spesso provengono da contesti familiari e culturali deboli e deprivati.
Noi, come educatori/educatrici, siamo preoccupati di questo. Lottiamo quotidianamente per far passare un altro messaggio, un messaggio i cui pilastri sono il valore della cultura, dell’impegno nello studio, della fatica, della riflessione. Ci crediamo fermamente. Crediamo che possa essere occasione di riscatto per il  nostro paese. Per tutti, donne e uomini.
Crediamo che sia giunto il momento di far sentire la nostra voce al di fuori dei muri delle scuole. Perché siamo portatori di un messaggio diverso da quello dominante, perché crediamo in valori alternativi, perché abbiamo molto da dire riguardo al futuro del nostro paese.
Se non ora, quando?

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